martedì 28 agosto 2018

Uccidi il padre

Autore: Sandrone Dazieri
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Mese di uscita: Marzo 2017
Collana: Oscar Bestsellers
N° Pagine: 562
Prezzo: € 13,00

Pubblicata da Mondadori e uscita nelle librerie italiane nel maggio del 2014 e riproposta nel 2017 nella collana Oscar Bestsellers, Uccidi il padre è un'opera dello scrittore e sceneggiatore cremonese Sandrone Dazieri.
Abbandonato il suo personaggio più famoso, il Gorilla, protagonista di una serie di romanzi noir metropolitani molto amati da un vasto numero di lettori e di un film interpretato da Claudio Bisio, l'autore dà vita ad un thriller frenetico e claustrofobico.
Scritto con uno stile scorrevole e asciutto e dotato di dialoghi scarni e incisivi questo libro, che nonostante le 562 pagine di cui è composto costituisce una lettura veloce, appassionante e ricca di tensione e colpi di scena, si può considerare la risposta italiana a The Manchurian Candidate di Richard Condon.
Cardini della vicenda, il cui svolgimento ricorda a grandi linee quello de Il silenzio degli innocenti, sono tre persone molto diverse tra loro: Colomba Caselli, una poliziotta in congedo dopo un evento tragico a cui ha assistito impotente, Dante Torre, un esperto di individui scomparsi e abusi infantili, le cui incredibili capacità deduttive sono eguagliate solo dalle sue fobie e paranoie, soprannominato “l'uomo del silos” perché da bambino è stato cresciuto ed educato all'interno di un silos e un individuo, “Il Padre”, l'unico contatto che, durante la prigionia, Dante aveva con il mondo esterno.
Affiancati da comprimari molto ben connotati, sia fisicamente che psicologicamente, questi soggetti sono gli interpreti di una storia che, nonostante sia un'opera di fantasia che parte come una normale caccia ad un serial killer, prendendo spunto da reali attività svolte dalla CIA, durante gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo, che avevano come scopo quello di influenzare e controllare il comportamento delle persone, assume peculiarità diverse da quelle che il lettore si aspetta, spiazzandolo e rendendolo partecipe di eventi che coinvolgono alte entità come stato ed esercito.
A dimostrazione della plausibilità della trama poi, anche le ambientazioni sono precise e ben documentate.
I fatti si svolgono a Roma e Cremona, due città che Dazieri conosce molto bene, in cui alla descrizione di zone di fantasia, funzionali allo svolgimento degli episodi narrati, sono alternate quelle di luoghi geografici ben precisi.
A questi tratti si aggiunge una scansione dei capitoli molto equilibrata e un ritmo serrato in cui a momenti frenetici si alternano attimi di tranquillità.
Il finale, in cui si arriverà a tirare tutte le fila degli intrecci, è molto ben costruito ma nonostante ciò all'improvviso vengono a galla sottotrame che daranno adito ad altri dubbi che non saranno risolti.
Alla luce di quanto scritto si può quindi affermare, senza paura di smentite, che questo volume sia una lettura consigliatissima oltre che per gli appassionati di letteratura gialla anche per chi cerca in un romanzo spunti di riflessione e trame appassionanti.

sabato 4 agosto 2018

I due superpiedi quasi piatti

Regia: E.B. Clucher
Soggetto e sceneggiatura: E.B. Clucher
Fotografia: Claudio Cirillo
Scenografia: Enzo Bulgarelli
Musica: Guido e Maurizio De Angelis
Anno d’uscita: 1977
Durata: 112'
Prodotto da: Josi W. Konski per la Tritone Cinematografica
Cast: Terence Hill, Bud Spencer, Laura Gemser, David Huddleston, Luciano Catenacci

Terzo lungometraggio della coppia più effervescente, scatenata e amata della commedia italiana: quella cioè formata da Bud Spencer, l’asso del nuoto italiano Carlo Pedersoli, e Terence Hill, Mario Girotti, "I due superpiedi quasi piatti" è un film diretto da E.B. Clucher, pseudonimo dell’italianissimo Enzo Barboni, che di questa pellicola ha scritto anche il soggetto e la sceneggiatura, in cui si ritrovano, assieme agli immutati personaggi di Spencer e Hill, l’altrettanto invariata formula spettacolare che ha decretato il successo del duo.
Per quanto ripetitivo, nonostante la novità dell’ambientazione americana, il film è infatti molto divertente, pervaso di svagato umorismo, di imprese fracassone, di non sense e di buoni sentimenti.
La violenza è, come sempre, più appariscente e vistosa che effettiva e la volgarità del linguaggio quasi del tutto assente.
Questa brevemente la trama: dopo vani tentativi di trovar lavoro come scaricatori al molo 16 di Miami, dominio di Fred Line e della sua banda, il furbo Matt Kirby e il massiccio Wilbur Walsh, bravissimo nel menar le mani, decidono di rapinare un supermercato.
Sbagliano obiettivo però e, invece che nei locali della cassa, penetrano in quelli che la polizia riserva all’arruolamento delle reclute, per cui, dovendo cavarsi d’impaccio, non resta loro che fingersi aspiranti poliziotti.
Divenuti tali loro malgrado, indagano sulla scomparsa di un giovane cinese della cui poverissima famiglia diventano amici e protettori.
Scoprono così che il ragazzo, per essersi involontariamente intromesso in loschi affari, è stato fatto uccidere da Fred Line, la cui vera attività è il traffico della droga.
Arrestata l’intera gang del boss, Matt e Wilbur potrebbero finalmente lasciare la polizia: senonché s’accorgono di non volerlo più.
Questo lungometraggio, il primo della coppia ambientato in America e precisamente in Florida, è riuscitissimo sotto ogni aspetto.
Lo spettatore infatti si trova di fronte a personaggi ben caratterizati e ovviamente alla dirompente simpatia dei due portagonisti.
La trama è efficace e funzionale alla fisicità espressa da Bud Spencer e Terence Hill e la colonna sonora, opera dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis, è molto orecchiabile.
La comicità poi è semplice e immediata e le gag e le battute, sempre di grande qualità, sono presenti in gran numero.
Infine due curiosità: la ragazza cinese che viene aiutata dai due poliziotti è Laura Gemser, attrice di origine indonesiana famosa per aver interpretato il ruolo di Emanuelle e numerosi film di Joe D’Amato.
Il capo della polizia invece, è interpretato dall’attore David Huddleston, lo stesso che nel film dei fratelli Coen "Il grande Lebowski" interpreta il personaggio del miliardario eccentrico, che poi si scopre non essere nemmeno milionario ma solo un mitomane, costretto alla sedia a rotelle e preoccupato per la bella moglie teenager.
Alla luce di quanto detto possiamo affermare che "I due superpiedi quasi piatti" è una visione obbligata per gli amanti della coppia formata da Bud Spencer e Terence Hill e in generale del cinema comico italiano.